
Il lavoro è costituito da cinque movimenti che vanno eseguiti senza
interruzione. Ciascuno di essi è contrassegnato da un colore scelto
arbitrariamente, per analogia “non-funzionale” (I°: Rosso
scuro; II°: Verdazzurro; III°: Blu; IV°: Giallo; V°: Verde
scuro) ed è basato su procedimenti volti ad ottenere suoni continui
sul pianoforte – quasi prodotti da strumenti ad arco -, che l’autore
ha trovato e dimostrato spesso in pubblico a partire dai primi anni sessanta.
Inoltre, l’ormai classico “prepared piano” di J. Cage
accompagna contrappuntisticamente lo svolgersi dei cinque movimenti.
I “suoni
fondamentali” di cui il lavoro si giova corrispondono alle note
iniziali delle quindici sonate scarlattiane incluse nella prima parte
del programma.
Il lettore non si allarmi: tali suoni sono alterati e generano spettri
di “armoniche superiori ed inferiori” non offensivi per l’orecchio
d’un ascoltatore contemporaneo.
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