
“SOLO dal Klavierquartett”,il n° 4 della serie intitolata “STREICHQUARTETTE”,
“QUARTETTI per ARCHI”, così come il n° 3, si basa principalmente su
due procedimenti volti ad ottenere suoni continui da strumenti quali
il pianoforte o da idiofoni, quali il tam tam o i piatti sospesi, il
cui modo d’attacco è invece breve e percussivo:
1. alcuni sistemi risonanti (pianoforte, tam tam, gong tibetano, lastra
di bronzo e pannello ligneo) sono collegati fra loro per mezzo di lunghe
e sottili sagole ed eccitati con tecniche diverse dall’unico esecutore.
2. barre di bronzo e di acciaio, così come spirali bronzee di varie
dimensioni vengono eccitate per mezzo di archetti di violino, di fasci
di crini d’arco e di singoli crini.
Il primo
procedimento risale agli anni sessanta ed è stato applicato da me per
la prima volta al pianoforte (CIFRE, 1963 / ’67) ed ai piatti sopesi
(QUODLIBET, 1964 e TUNE,
1965) e, a partire dal ’65, è stato da me introdotto nell’uso quotidiano
del GRUPPO di IMPROVVISAZIONE NUOVA CONSONANZA. Il secondo invece deriva
dalla prima composizione di questa serie, lo STREICHQUARTETT Nr. 1 (1992).
Lo svolgimento temporale dell’installazione è descritto da una sorta
di intavolatura, mentre in pianta viene indicata sia la posizione delle
varie zone di risonanza che il collegamento di esse per mezzo di lunghi
fili in nylon di diverso spessore. Il materiale sonoro consiste principalmente
di un tessuto microtonale organizzato in parte mediante procedimenti
canonici. Lo sviluppo temporale dell’installazione, ovvero la sua esecuzione,
ruota in senso circolare intorno alle varie zone di risonanza delle
quali il pianoforte rappresenta il fulcro fondamentale. I gesti nello
spazio scenico e gli spostamenti spesso rapidi dell’esecutore coordinano
“contrappuntisticamente” e “stereofonicamente” – per usare un termine
noto nell’elettroacustica – la contemporaneità delle azioni che sembrano
essere dovute all’azione di diversi esecutori agenti in diversi punti
della sala. La distribuzione del suono nello spazio dovrebbe idealmente
avvenire acusticamente , ovvero senza l’ausilio di alcuna sorta di amplificazione
elettronica; tuttavia nel caso che la performance avvenga in un teatro
o comunque in una sala di grandi dimensioni, una adeguata amplificazione
sarà indispensabile. In questo caso le cinque zone di risonanza dovranno
essere servite ciascuna da altrettanti indipendenti canali microfonici.