
M.B. Istantanee II Cremona 2011 (Foto: Carlo Ferraroni)
Il lavoro costituisce la seconda parte d’una trilogia che ho iniziato
ad elaborare
nell’autunno del 2006 per invito congiunto del CRM (Centro Ricerche
Musicali di Roma) e del CEMAT, in occasione delle celebrazioni
per il decennale dell’attività di quest’ultima associazione
musicale romana.
L’oggetto
eolico, o “scultura di suono”, è la stessa arpa circolare
usata per
Istantanee I; a differenza di quello,
però, la modulazione avviene qui non
con l’azione naturale del vento ma mediante l’attività
d’un solo esecutore.
Questi mette in vibrazione le corde dell’arpa in tre maniere diverse,
corrispondenti
a tre grandi sezioni temporali del pezzo: la prima con due ugelli
di aria compressa, la seconda con tre piccoli ventilatori di cui uno fisso
e due
mobili e la terza, infine, col fiato.
Come ho già tentato di spiegare in sede teoretica altrove (e precisamente
nel
dialogo “Arpe eolie ed altre Cose inutili”), lo svolgimento
musicale – cioè
temporale - del lavoro avviene liberamente nell’ambito d’una
strategia formale
derivata dalle proporzioni della Sezione Aurea calcolata sulla base della
durata di Istantanee I.
Vedi:
Istantanee III
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